Ernia Cervicale

Ecco alcune informazioni utili da conoscere in caso di ernia cervicale

Ernia Cervicale Sintomi: Riconoscere i campanelli di Allarme

L’ernia cervicale o ernia del disco cervicale è una condizione dolorosa che descrive la lesione parziale di un disco intervertebrale nel tratto cervicale della colonna vertebrale.

I sintomi che possono manifestarsi possono essere più o meno debilitanti e compromettere di conseguenza la qualità di vita nella quotidianità.

Bisogna tuttavia sottolineare che in alcuni casi potremmo avere delle ernie cervicali e non manifestare sintomi o segnali specifici.

Il sintomo più comune è un dolore all’arto superiore, meglio noto come brachialgia, che può interessare varie zone della spalla, del braccio, dell’avambraccio o della mano a seconda del nervo spinale coinvolto.

Quando il dolore coinvolge anche il tratto cervicale, parliamo di cervicobrachialgia.

Oltre alle manifestazioni dolorose, potremmo avere segnali specifici della compressione nervosa, che in termini tecnici vengono definiti sintomi neurologici: I più comuni sono formicolio e intorpedimento.

Andiamo ora ad analizzare i vari sintomi che potresti manifestare in caso di ernia cervicale.

Cervicalgia | Dolore al Collo

Il sintomo più comune (ma non così specifico) è il dolore al collo.

L’intensità del dolore, così come la descrizione, possono essere molto variabili, come variabile è appunto la dimensione e la localizzazione dell’ernia. Generalmente il dolore può essere peggiore al momento del risveglio, per effetto della reidratazione dei dischi.

Potremo avere dolori brucianti, acuti, ma anche di sottofondo. Come anticipavamo prima, il dolore può essere laterale al collo, cosi come migrare verso spalla, braccio, avambraccio e mano (in questo caso, ricordiamo che parliamo però di cervicobrachialgia).

Cervicobrachialgia | Dolore Radicolare

A seconda della localizzazione dell’ernia, potremmo avere una compressione della radice nervosa.

Per spiegarla ai miei pazienti, faccio spesso l’esempio del tubo dell’acqua in giardino: Se con un piede schiaccio il tubo, a distanza vedremo che l’acqua non arriva più. Anche in questo caso, se l’ernia preme a ridosso della vertebra, proprio dove il nervo esce, a cascata potremo avere dei disturbi lungo tutto il “tubo”.

I sintomi più comuni, a secondo del tipo di fibre nervose coinvolte, saranno:

  • Formicolio;
  • Intorpedimento;
  • Alterazione della sensibilità cutanea;
  • Debolezza muscolare o addirittura impossibilità nel reclutare determinati muscoli.

La mappatura del del dolore.

Di grande aiuto per intuire dove potrebbe trovarsi l’ernia cervicale (o le ernie in genere) è la mappa dei dermatomeri.

Questa mappa descrive le varie “aree di competenza” di ogni nervo spinale.

Formicolio e Intorpedimento

L’ernia cervicale come abbiamo già anticipato, può avere tra i sintomi neurologici l’intorpidimento ed il formicolio. Questi segnali possono manifestarsi a livello del braccio, avambraccio, mano e perfino nelle dita ( guardando la mappa dei dermatomeri qua sopra, vedrai che proprio le dita sono di grande aiuto per capire dove potrebbe trovarsi l’ernia).

La comparsa di questi sintomi è molto variabile sia per intensità che durata, molto spesso vengono descritte sensazioni di aghi, di corrente o più semplicemente di pizzicorio.

Debolezza Muscolare

Per semplificare al massimo, l’ernia cervicale potrebbe “disturbare”:

  • Fibre sensitive (con conseguente alterazione della sensibilità);
  • Fibre motorie (con alterazioni di forza e movimento).

I sintomi comuni in caso di compressione delle fibre sensitive li abbiamo trattati nel paragrafo precedente.

Se la compressione riguarda alcune fibre motorie, potremmo lamentare debolezza muscolare riferita alle braccia, alle mani e perfino alle dita.

In questo caso il peggioramento della qualità di vita è particolarmente evidente perché risulterà difficile afferrare oggetti anche comuni nella vita quotidiana (come ad esempio lavarsi i denti, pettinarsi i capelli, ecc…)

Mal di Testa

L’ernia cervicale può generare anche mal di testa (cefalee cervicogeniche), riferito prevalentemente nella parte posteriore del cranio.

A causare questi dolori sono le tensioni e le contratture presenti a livello della muscolatura propria del collo e dei trapezi.

Proprio in questo caso l’intervento del Massaggiatore Medicale può essere di grande aiuto, perché con manualità mirate sulla muscolatura coinvolta, può portare ad una sensazione di sollievo già in poche sedute.

Non per ultimo, chi ha una o più ernie cervicali potrebbe riferire una maggiore sensibilità a luci e rumori, fattore che molto spesso risulta invalidante costringendo all’isolamento.

Riduzione della Mobilità del Collo

La presenza di una o più ernie cervicali spesso si manifesta con limitazioni del movimento.

Potresti fare fatica ad inclinare e ruotare il collo, cosi come a fletterlo o estenderlo, sia per un problema fisico legato al dolore dell’ernia, sia per l’infiammazione dei tessuti circostanti.

Peggioramento della situazione associato al movimento

Spesso muovendo il collo, I sintomi dell’ernia cervicale potrebbero peggiorare, sia a livello locale (collo) che a livello distale (sul braccio, avambraccio e mano).

Questo perché con alcuni movimenti il disco intervertebrale potrebbe venire “stressato” e di conseguenza, l’ernia emergere ulteriormente. In questo caso vale la regola del buonsenso: Sono quindi da evitare tutti i movimenti e le posizioni che peggiorano la situazione.

A livello terapeutico personalmente consiglio sempre di iniziare a trattare il collo in condizioni neutre e in scarico, cosi da chiedere il meno possibile al collo del paziente. Solo successivamente potremo testare i movimenti in maniera molto lenta e progressiva, tenendo sempre sotto controllo i sintomi del paziente.

Problemi nell’Equilibrio e nella Coordinazione dei movimenti

Questa è un condizione più rara da manifestare. In questo caso potresti avere una sensazione di sbandamento simile alle vertigini, che potrebbe rendere difficile anche una semplice camminata.

Con sintomi del genere a maggior ragione sarebbe bene rivolgersi quanto prima ad un medico per verificare la situazione.

Disturbi Notturni

Nel corso della notte, i dischi intervertebrali si reidratano e di conseguenza talvolta potrebbero peggiorare i sintomi, influendo negativamente sulla qualità del sonno sia per i risvegli che per le posizioni antalgiche (posizioni in cui non percepisci il dolore) che potresti adottare: Spesso c’è chi riferisce di trovare pace solo dormendo seduto su una poltrona o sul divano.

Diagnosi

Per riconoscere con certezza un’ernia cervicale, risultano fondamentali tre passaggi:

  • L’anamnesi;
  • L’esame obiettivo;
  • Gli esami strumentali.

L’anamnesi

Il colloquio anamnestico permette di raccogliere informazioni fondamentali dal paziente, come ad esempio descrizione, localizzazione e insorgenza del dolore. Altrettanto importante sarà capire se c’è stato un evento traumatico (come ad esempio in caso di colpo di frusta) o un’insorgenza lenta e progressiva (come in caso di vizi posturali).

In Obiettivo Salute dedichiamo una grande attenzione a questo aspetto, proprio per questo abbiamo creato il nostro esclusivo PROTOCOLLO OBIETTIVO SALUTE che ci permette di analizzare con attenzione la situazione del paziente.

L’esame obiettivo

Questo esame è di competenza del medico e prevede una serie di test per ipotizzare meglio la localizzazione dell’ernia e l’eventuale coinvolgimento del nervo.

L’esame strumentale

Grazie alle nuove tecnologie, possiamo ricorrere ad alcuni esami che permettono di “guardare dentro al corpo”.

La più indicata in questo caso è la risonanza magnetica nucleare (RM o RMN) che permette di analizzare in maniera più completa tutto un segmento.

Molto spesso il primo esame che viene prescritto è la radiografia, che può darci informazioni più generiche sul segmento avendo però un grado di lettura meno fine rispetto alla RM.

Cause

Come si viene a creare un ernia cervicale?

ernia cervicale sintomi

Prima di entrare nello specifico, facciamo alcune premesse anatomiche.

Per evitare il contatto diretto tra le vertebre, siamo stati progettati per avere un cuscinetto ammortizzante (il disco intervertebrale) composto da due parti:

  • Anello Fibroso, si trova nella parte più esterna e ha una funzione “contenitiva” grazie alle sue fibre concentriche di fibre di collagene;
  • Nucleo polposo, composto in gran parte da acqua e proteine, è la parte più gelatinosa contenuta dall’anulus.

In caso di eccessiva compressione, sia per traumi rapidi e violenti che per lenti e continui stress fisici, l’anulus fibroso del disco vertebrale posto tra due vertebre può lesionarsi, facendo fuoriuscire parte del nucleo polposo. In questi casi parliamo di ernia cervicale molle.

A seconda della localizzazione della lesione, potremmo avere:

  • Nessun sintomo o dolore, ricordiamoci che non necessariamente le ernie sono manifeste, in alcuni casi l’ernia potrebbe non disturbare nessuna struttura significativa e noi potremmo continuare a condurre lo stesso identico stile di vita senza problemi;
  • Compressione delle strutture nervose limitrofe, con eventuale conseguente irradiazione del dolore e deficit muscolari come già anticipato (cervicobrachialgia);
  • Compressione del midollo spinale, condizione meno frequente, che causa alterazioni di sensibilità o forza nei segmenti coinvolti.

Gli eventi che portano ad un ernia cervicale

I principali scenari che si verificano sono 3:

  • Traumi al collo;
  • Sovraccarico posturale;
  • Degenerazione da invecchiamento.

Traumi diretti o indiretti al collo

Lo scenario più frequente è quello del colpo di frusta in auto, ma esistono svariati scenari di traumi diretti (contrasti sportivi tipici del basket o del calcio, cadute sciando, pugni negli sport da combattimento) cosi come traumi indiretti (caduta da altezze medio-elevate, incidenti in moto, tuffi venuti male…)

Sovraccarico posturale

Scenario tipico di chi per anni adotta posizioni scorrette, protratte nel tempo.

In questo scenario, decisamente più subdolo, l’insorgenza solitamente è lenta e progressiva e magari basta un piccolissimo trauma a far peggiorare definitivamente la situazione.

Proprio per questo da diversi anni proponiamo un Evento formativo lungimirante, che aiuta a prevenire questi scenari, grazie ad esercizi specifici di automassaggio e stretching. Se vuoi saperne di più, leggi l’articolo dedicato all’evento Obiettivo Salute in Ufficio.

Degenerazione da invecchiamento

Come per tanti altri scenari, dobbiamo accettare che con l’invecchiamento anche i nostri dischi perdono in parte la loro funzionalità ed è un invecchiamento assolutamente fisiologico.

L’anulus perde in parte la sua funzione contenitiva, per via di alcune possibili ripetute microlesioni. Il nucleo polposo invece perde parte della sua idratazione, assottigliandosi.

Terapie

Le terapie più comuni che solitamente vengono adottate sono 3:

  • Cure farmacologiche;
  • Massaggio Medicale;
  • Riequilibrio posturale.

Cure farmacologiche

La prima procedura solitamente prevede l’assunzione di farmaci:

  • Antinfiammatori (eventualmente a base di cortisone);
  • Miorilassanti.

In linea di massima si procede con i classici FANS, o con farmaci a base di cortisone per un effetto più forte. Per ridurre le tensioni muscolari vengono prescritti talvolta anche miorilassanti che però non sono specifici e potrebbero in alcuni casi causare effetti collaterali.

In questa prima fase viene consigliato il riposo e, per evitare di sollecitare la zona, talvolta viene addirittura adottato il collare.

Massaggio Medicale

Grazie al Massaggio Medicale, possiamo andare a trattare in maniera mirata e progressiva la muscolatura contratta, riducendo le compressioni che gravano sul disco. Questo genere di trattamento non prevede effetti collaterali ed è anche un validissimo mezzo di prevenzione per evitare che le compressioni perdurino nel tempo.

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Riequilibrio Posturale

A livello terapeutico il Riequilibrio Posturale e le Tecniche Mézières sono uno strumento importantissimo per ipotizzare quali sono gli scenari posturali che hanno portato alla manifestazione dell’ernia.

Inoltre questo approccio è determinante per pianificare gli interventi posturali che a medio-lungo termine dobbiamo compiere sul paziente per interrompere il circolo vizioso che genera i sovraccarichi e quindi l’ernia.

Le sedute di Posturale sono settimanali, preferibilmente individuali e prevedono degli esercizi che il paziente può (o meglio, dovrebbe) replicare a casa per un successo terapeutico di lunga durata.

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Prognosi

Ernia cervicale e “tempi di guarigione”

In linea di massima, il nostro corpo riesce spontaneamente a guarire in maniera conservativa (ossia senza intervento chirurgico).

Il nucleo viene riassorbito e l’anulus cicatrizza, evitando nella maggior parte dei casi l’intervento chirurgico.

I tempi di guarigione tuttavia sono medio-lunghi: dopo circa 1 mese potremmo avere un miglioramento del dolore e dei sintomi in genere.

Dopo 4-6 mesi invece potremmo arrivare ad una riduzione parziale o totale dei sintomi

Prevenzione

Come abbiamo visto nel capitolo relativo alle cause, per quello che riguarda i traumi diretti e l’invecchiamento fisiologico, possiamo fare poco.

Esiste tuttavia uno scenario molto importante che è quello relativo ai sovraccarichi posturali.

Su questo argomento, l’informazione e la formazione sono fondamentali perché possono prevenire scenari futuri.

Ci sono due macroargomenti da tenere in considerazione:

  • L’ergonomia (solitamente sul posto di lavoro);
  • Gli esercizi di automassaggio e stretching.

Ergonomia

Discorso sul quale si trovano molte informazioni sul web, generalmente gli uffici più evoluti prevedono alcuni accorgimenti di massima:

  • Scrivanie regolabili in altezza;
  • Sedie regolabili;
  • Monitor regolabili in altezza ed inclinazione;
  • Postazioni di lavoro concepite con un’ottimale predisposizione delle fonti luminose.

Questi sono accorgimenti abbastanza passivi, che però permettono di adattare la postazione al collaboratore e quantomeno di variare i fattori stressanti ripetitivi.

Esercizi attivi di automassaggio e stretching

Questa fase, totalmente attiva, permette all’individuo di compiere gli esercizi più adatti al proprio caso, a seconda dei disturbi e delle necessità.

In questo modo la persona può aiutarsi in completa autonomia, in qualsiasi momento del giorno o dell’anno, riducendo i costi delle terapie passive e i possibili effetti collaterali dei farmaci.

Noi di Obiettivo Salute, abbiamo racchiuso tutti questi esercizi attivi in un evento formativo che si chiama Obiettivo Salute in Ufficio, durante il quale facciamo provare a tutti i frequentanti gli esercizi, adattandoli in caso di necessità.

Contattaci per saperne di più o per organizzarlo presso la tua azienda.

Conclusione

L’ernia cervicale è una condizione dolorosa più o meno invalidante. Riconoscere i vari campanelli d’allarme è il primo passo per avere una consapevolezza della situazione.

E’ consigliabile poi fissare un incontro con il proprio medico cosi da inquadrare al meglio la situazione e rivolgersi successivamente a terapisti qualificati per iniziare quanto prima un percorso terapeutico adeguato.

Come si sente spesso dire però, “Prevenire è meglio che curare”, il sovraccarico posturale e le tensioni muscolari si possono trattare e prevenire PRIMA di manifestare i problemi, riducendo in maniera significativa complicazioni, costi ed effetti collaterali.

Proprio per questo consigliamo a chiunque di sottoporsi preventivamente (3-4 volte all’anno) a sedute di Massaggio Medicale e Riequilibrio Posturale per normalizzare le tensioni muscolari presenti (anche in assenza di dolore).

Ancora una volta mi permetto di consigliare il nostro evento formativo Obiettivo Salute in Ufficio per imparare le migliori routine di stretching e automassaggio (ma non solo…) da svolgere comodamente a casa o in ufficio.

federico petittoUltimo aggiornamento:
04/09/2023
Autore: Federico Petitto
Massaggiatore Medico Federale
Tecnico Avanzato Pancafit
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